Inquinamento indoor, un problema sottovalutato
Con il sopraggiungere della crisi energetica, abbiamo iniziato ad isolare le abitazioni e gli uffici per poter risparmiare su riscaldamento e raffrescamento?? Per lo stesso motivo gli ambienti interni vengono arieggiati in modo cauto ed insufficiente, con un conseguente peggioramento della qualità dell’aria ed accumulo di inquinanti che possono permanere per diverse ore andando a costituire l’inquinamento indoor.
Le piante per combattere l’inquinamento indoor
L’inquinamento indoor acquisisce caratteristiche diverse da quello atmosferico, definito dai materiali utilizzati per arredare e dai prodotti più comuni per trattamenti e pulizia della casa, diventando pericoloso per diversi gas e vapori che ristagnano nell’ambiente interno. Diverse ricerche scientifiche tra cui anche quella di un team della National Aeronautics and Space Administration (NASA) affermano che le piante, alcune particolarmente adatte, sono in grado di rimuovere in circa 24 ore fino al 87{d2c9e8881378ef1a862df610a3425fd57222d9c514c3c93e730a1b7b1251b814} dell’inquinamento indoor. Le sperimentazioni fatte in ambiente controllato avevano come obiettivo quello di testare l’effetto di piante da appartamento su tre fra quindici inquinanti noti per essere presenti nei veicoli spaziali. Gli stessi inquinanti sono presenti negli ambienti interni come: case, uffici, negozi, cinema, ristoranti.
Da dove arriva l’inquinamento indoor?
Il benzene, la formaldeide e il tricloroetilene sono emessi, anche a lungo nel tempo, da alcuni materiali da costruzione e attrezzature da ufficio. In particolare: il benzene si può trovare in inchiostri, oli, vernici, materie plastiche, gomma, coloranti, detergenti, fibre sintetiche, prodotti farmaceutici benzina e fumo di tabacco; il tricloroetilene (trielina) utilizzato dalle industrie per sgrassaggio e pulizia a secco del metallo, ottimo solvente utilizzato un tempo largamente per estrarre oli vegetali, è contenuto anche in inchiostri di stampa, pitture, vernici e adesivi.
Quanto male fa l’inquinamento indoor?
L’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente considera l’inquinamento indoor come il 3° fattorea rischio tra le cause di morte, dopo l’ipertensione e il fumo di sigaretta. A favore della causa il Ministero della Salute e il Ministero dell’Ambiente riconoscono fin dal 1991 la Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Sindrome). La Sbs, cioè l’elevata esposizione all’inquinamento indoor può determinare problemi al sistema nervoso (mal di testa, affaticamento, difficoltà di concentrazione), alle mucose (infiammazioni e prurito ad occhi, naso e gola), al sistema respiratorio (oppressione al petto, sintomi dell’asma, odori sgradevoli), alla pelle e al sistema gastrointestinale.